A causa della vicinanza all’Africa, Lampedusa è continuamente soggetta a sbarchi di migranti. Le imbarcazioni, o quello che ne resta, sono numerose sull’isola, causando forti disagi agli abitanti.

Al contrario di quello che dovrebbe accadere, e i fondi stanziati, le imbarcazioni permangono in porto per mesi, inquinando l’ambiente e l’immagine delle località che perdono a loro volta appeal turistico. L'indagine è partita da qui, dalle imbarcazioni, analizzate in ogni aspetto, sia tecnologico che simbolico.

Il concept sviluppatosi in seguito a 8 mesi di ricerca, consiste in installazioni funzionali realizzate a seguito di un workshop pensato per la comunità giovane dell’isola. Il progetto mira ad avere un importante impatto sociale per l’isola, coinvolgendo la comunità e permettendogli di affrontare la problematica degli sbarchi nel modo più consapevole possibile.

Questo è il workshop risultato dal proceso di ricerca: sono stati realizzati dei segnali dal forte valore simbolico utilizzando i materiali recuperati in seguito allo smontaggio di un gommone abbondato.

Il gruppo di ragazzi si è rivelato molto interessato alle tematiche trattare ed estremamente attivo nella progettazione dei segnali. Il risultato è stato molto soddisfacente e siamo riusciti a centrare gli obiettivi che ci eravamo posti in fase progettuale.

L'ultima tappa del progetto, legato al ramo dell'informazione, ha preso la forma di una pagina su Instragram, dove su modello di altre testate social, abbiamo deciso di raccontare il progetto insieme ad altri avvenimenti/fatti/storie dell'isola di Lampedusa e la migrazione in generale.